Martiri 2018
In questo lavoro abbiamo affrontato il tema della guerra da diversi punti di vista, dove il martirio non si esaurisce con la prima fase della guerra, che è la più terribile, fatta di morte e distruzione, ma che generalmente è anche la più breve. Il martirio continua sotto diverse forme; lo sradicamento e lo spaesamento degli sfollati che, avendo perso tutto, in primis la casa, non sanno nemmeno se a guerra finita potranno continuare il loro percorso nei luoghi che li ha visti nascere e crescere. C'è poi un martirio socio-economico, perché dove passa la guerra si azzerano le attività produttive, quelle commerciali, e non sempre si riesce a ricominciare da capo. Affrontiamo poi il martirio generazionale, perché dove c'è guerra non c'è scuola, e bloccare per anni l'educazione, significa avere in futuro una classe dirigente, dei lavoratori, delle mamme e dei papà che hanno perso il treno dello sviluppo, del progresso. Infine abbiamo il martirio degli ultimi, quelli che necessitano di aiuto anche in situazioni di pace. Ebbene la guerra ferma tutto, anche le attività assistenziali, colpendo prima e più pesantemente chi non ce la fa da solo.